Paolo & Natalia presentano..
..Sardegna in Vespa
2009!
“Con Vespa si può!”
Questo semplice racconto rimasto nel cassetto per anni è stato rivisto e corretto decine di volte, la voglia di metterlo online era sempre tanta ma il tempo pochissimo. Finalmente in questi giorni festivi di fine 2012 ho deciso di pubblicarlo riordinando appunti e immagini.
Paolo & Natalia presentano..
..Sardegna in Vespa
2009!
“Con Vespa si può!”
La nostra piccola vacanza non ha niente a che vedere con grandi viaggi, non parlerò di Africa o Asia e neanche di mete più abbordabili nella nostra cara vecchia Europa! Niente Patagonia, la terra immensa che mi ha affascinato grazie al primo libro di Lorenzo Franchini! Inutile dire che la lettura di “Hasta la fin del Mundo…in vespa!” mi abbia influenzato positivamente donandomi di nuovo la voglia di scrivere sopita da tempo.
A Lorenzo auguro che questo lavoro vespistico-letterario sia soltanto il primo di una lunga serie!
La Toscana in minima parte ma soprattutto la Sardegna sono gli scenari nei quali si muoveranno i protagonisti; il sottoscritto e la sua ragazza Natalia, entusiasti di vivere una intensa e divertente settimana in Vespa!
Il titolo "Con Vespa si Può" riprende un noto slogan della Piaggio di molti anni fa che calza a pennello con la nostra piccola grande avventura. Ma cosa c'è di speciale in tutto questo soprattutto se paragonato ad imprese ben più ambiziose, sia per la breve durata che per la meta poco esotica?
Per noi molto, anzi moltissimo!
Scerpe è un semplice ragazzo Toscano che ha da poco superato i 40 anni, gran girellone in Vespa fin dai primi anni ’80. Natalia è una conduttrice radiofonica e giornalista che viene dalla Crimea, una regione bellissima e lussureggiante affacciata sul mar nero dal clima quasi mediterraneo, che un giorno spero di poter visitare nuovamente ma in sella alla mia fedele Vespa!
Qual'è il vero senso di questo racconto?
Starà a voi scoprirlo se avrete la pazienza di arrivare fino in fondo!
Tutto è iniziato sul web, infatti la nostra è una delle tante conoscenze fatte a distanza che da subito si è trasformata in una bellissima storia d'amore, portata avanti con tenacia e superando mille difficoltà. Come è facile intuire i nostri viaggi, che poi erano l’unico modo per stare insieme, iniziavano sempre alcuni mesi prima, dopo una lunga e meticolosa preparazione.
Ma quando era Lei a venire in Italia le cose si complicavano moltissimo, perché non avete idea di cosa debba passare una persona che vive fuori unione europea per fare soltanto del semplice turismo! Il solo ricevere il visto è sempre stata una vera e propria lotteria.
Ma ce l’abbiamo sempre fatta, e con tanta pazienza la burocrazia è sempre stata messa al tappeto!
A maggio 2009 tutto era già pronto per Natalia; biglietti aerei, passaporto con visto, assicurazione sanitaria e altre cose non meno importanti, insomma non mancava proprio nulla alla sua documentazione e si poteva pianificare nei dettagli la nostra vacanza italiana.
E qui da me come procedeva l’organizzazione?!
Sarei stato così bravo come nel recente passato quando mi ero occupato di gite e vacanze con gli amici? I nostri incontri italiani si erano sempre svolti in stagioni poco adatte a girare in Vespa e le mete erano sempre di carattere storico, artistico e culturale.
I mezzi di trasporto in non troppo divertenti treni, auto, bus.
I mezzi di trasporto in non troppo divertenti treni, auto, bus.
Musei Vaticani, Uffizi e tante altre città d’arte erano state già
visitate e ogni volta mi rendevo conto di quanto splendida sia la nostra penisola. In alcuni musei ci mettevo piede per la prima volta nonostante li avessi avuti sempre a un tiro di schioppo...che vergogna! Ci voleva soltanto una persona speciale come lei, proveniente da molto lontano e assetata di bellezza per farmi
apprezzare ancora di più tutto questo!
Inizio a smanettare su internet per trovare delle buone
occasioni sulla meta che ho in mente;
la Grecia!
In questa fantastica nazione mi sono sempre trovato come a casa nei cinque viaggi precedenti, ma purtroppo il mio entusiasmo viene subito annullato dai prezzi assurdi per il solo passaggio in nave da Ancona fino a Igoumenitsa e ritorno..
la Grecia!
In questa fantastica nazione mi sono sempre trovato come a casa nei cinque viaggi precedenti, ma purtroppo il mio entusiasmo viene subito annullato dai prezzi assurdi per il solo passaggio in nave da Ancona fino a Igoumenitsa e ritorno..
Allora mi ricordo di un luogo da favola visitato in Vespa
soltanto tre anni prima con un amico;
la Sardegna!
E più precisamente il nord con le sue numerose e incredibili spiagge, con l’arcipelago della Maddalena, con i suoi paesini incantevoli, con la sua gente genuina, e con il cibo che è una vera gioia per il palato!
E più precisamente il nord con le sue numerose e incredibili spiagge, con l’arcipelago della Maddalena, con i suoi paesini incantevoli, con la sua gente genuina, e con il cibo che è una vera gioia per il palato!
Ma con quale mezzo affrontare, anzi, godere di tanta
abbondanza e bellezza?
Ovviamente il primo pensiero va subito alla Vespa!
Ma tengo conto del fatto che Natalia non ha mai viaggiato in questa
maniera e neanche io ho mai fatto qualcosa di simile prima d’ora, avendo avuto sempre la parte posteriore della sella tristemente vuota. Non so se riuscirà ad adattarsi a questo modo tanto spartano quanto divertente di
muoversi. E inoltre Lei ha un problema alle ginocchia che ne limita la mobilità
e che solo in futuro potrà essere risolto chirurgicamente.
Penso che sarà un disagio per Natalia, potrebbe avere dolore o stancarsi facilmente.
Penso che sarà un disagio per Natalia, potrebbe avere dolore o stancarsi facilmente.
Immagino poi che una donna abbia delle esigenze particolari, soprattutto per quanto riguarda bagagli
e abbigliamento, infatti indossa quasi sempre la gonna, indumento questo che non
sembra affatto pratico per stare a lungo su uno scooter!
Il mio forse il mio è un pensiero da egoista ma al tempo
stesso pieno d’amore e di condivisione, perché amo da sempre viaggiare
in Vespa e ora desidero coinvolgere anche Natalia, come se questo fosse il
nostro primo vero Raid appositamente preparato per lei! Tante
volte infatti aveva seguito le nostre gesta in giro per l’Italia, apprezzando poi le mille foto, i miei lunghi e dettagliati racconti e i tanti commenti
degli amici sul forum di Vespaonline.
Ma tutto questo non bastava, ci voleva finalmente qualcosa di reale
per farle provare tante emozioni soltanto
immaginate!
Spero che vorrà essere complice di questa mia passione viscerale anche se prevedo benissimo tutti i rischi che questo comporta.
Spero che vorrà essere complice di questa mia passione viscerale anche se prevedo benissimo tutti i rischi che questo comporta.
Continuo le ricerche e ora finalmente il web mi da le
risposte che attendevo!
Moby Lines; Piombino - Olbia andata e ritorno per due
persone, totale 130 euro.
Mi sembra proprio una ottima offerta e inoltre ho la possibilità di scegliere per questa stessa
tariffa fra moto e auto.
Non ci penso più di tanto e prenoto istantaneamente inserendo i dati della mia Vespa!
Non ci penso più di tanto e prenoto istantaneamente inserendo i dati della mia Vespa!
Partenza il 27 luglio e ritorno il 2 agosto, è
fatta!
Stare insieme una settimana “on the road” sarà per noi più
che sufficiente in questa nostra prima volta che consideriamo del tutto sperimentale.
Ma Lei ancora non sa nulla di tutto questo…sa soltanto che
atterrerà a Fiumicino il 24 luglio.
Così la sera stessa dopo i saluti di rito le comunico
tramite skype:
- Sorpresa!!! Sai cosa ho prenotato per noi?! ! -
Ho paura che ci rimarrà male per non averla informata prima,
sono cose queste che in una qualsiasi coppia si dovrebbero decidere assieme.
Ma con grande sorpresa vedo tramite webcam il suo
bel sorriso raggiungere il massimo dello splendore!!! E’ felicissima e non vede
l’ora di salire in Vespa per visitare questa bella regione a lei totalmente
sconosciuta!!
I problemi alle gambe non la spaventano, anzi per
Natalia questa è solo un’altra sfida da affrontare e vincere come ha sempre fatto. Ho sempre ammirato Il suo entusiasmo e coraggio, e mentre scrivo spero che la lettura di questo racconto sarà di grande stimolo per tutte quelle persone prive (per loro fortuna) di qualsiasi problema fisico, ma
talvolta spaventate dal nulla e sempre esitanti nell'intraprendere un viaggio, oppure arrendevoli di fronte ai modesti disagi della vita di tutti i giorni.
Perché siete tanto noiosi e “lamentosi” voi che avete tutto e soprattutto la salute?
Perché non riuscite ad essere mai felici?
Perché non riuscite ad essere mai felici?
Cosa mi tocca leggere e sentire a volte!!
- Ma…se si rompe la Vespa…come faccio? -
- Troverò la benzina in quel posto? Ci saranno
distributori! -
- E poi…le malattie, la delinquenza in certe zone... -
- E i bagagli, come portare tutto ciò che serve?-
- E i bagagli, come portare tutto ciò che serve?-
E via dicendo con cavolate e scuse di ogni genere, neanche
uno dovesse andare ogni volta alla fine del mondo (e non mi riferisco questa
volta alla Patagonia di Lorenzo!).
La vita è splendida e il mondo che ci circonda lo è
altrettanto (anche se in molti casi ne abbiamo una percezione opposta), sta solo a
noi scoprirlo al massimo sfruttando lo scarso tempo e le rare condizioni
favorevoli che famiglia, lavoro, disponibilità economiche e salute ci consentono col contagocce.
A volte c'è bisogno di uno stimolo, un piccolo incoraggiamento, ma anche di un minimo di curiosità che ci facciano vincere le nostre incertezze.
Il premio per quello che ci attende fuori sarà certamente grandioso!
Il premio per quello che ci attende fuori sarà certamente grandioso!
A Giugno partecipo al Raid dei Castelli Matildici organizzato dagli amici di Vespaonline, un ottimo e divertente allenamento in vista della vacanza imminente, ma al ritorno mi accorgo che dopo i mille chilometri
percorsi, la Vespa ha qualcosa che non va e rumori poco simpatici continuano a farsi sentire dalla zona motore.
Cosa sarà accaduto questa volta?! Qui ci vuole il dottor
Guidolavespa, il mio meccanico di fiducia nonché carissimo amico di Raids e non
solo!
La diagnosi uditiva è presto fatta:
-La frizione sta per andare nuovamente a farsi friggere!-
Si era già rotta un anno prima sul Passo Viamaggio mentre
stavamo andando in Romagna, ma in quel caso aveva già 85.000 chilometri sul
groppone!
E' sempre meglio prevenire che curare, e la colpa in questi
casi è sempre del proprietario!
Esito un po’ e lascio la Vespa nella sua officina soltanto a
metà luglio, a soli pochi giorni dall'arrivo di Natalia.
Grazie Guidone, senza il tuo aiuto col cavolo che sarei qui
a scrivere adesso!!
Arriva così il fatidico 24 luglio e finalmente a Roma riabbraccio Natalia dopo i lunghi mesi di lontananza, che gioia immensa!!!
Arriva così il fatidico 24 luglio e finalmente a Roma riabbraccio Natalia dopo i lunghi mesi di lontananza, che gioia immensa!!!
I due giorni che seguono ci vedranno sballottati a destra e
a sinistra fra cene e pranzi che non possiamo rifiutare a parenti ed
amici.
Ma alla vigilia di lunedì 27 non ho preparato ancora nulla.
Bagagli e prove sulla Vespa sono ancora da fare.
Lei è preoccupata, ma io la rassicuro:
- Tranquilla, ormai questa è una mia cattiva abitudine che
nel tempo ho trasformato in una sorta di scaramanzia, prima di ogni viaggio
faccio sempre così! Mettiamo la sveglia molto presto e penseremo a tutto domani
mattina, vedrai, non ci saranno problemi! -
E così sarà!
Alle 8.00 di lunedì 27
luglio siamo in garage con l’entusiasmo alle stelle e già pronti per partire.
I bagagli sono ridotti al
minimo e fissati perfettamente sulla Puffa, tutto è ok, anzi “atlichna”come si dice dalle sue parti!
La giornata si preannuncia
splendida, il cielo è limpido e il sole ancora non fa sentire del tutto (per
nostra fortuna!) il suo calore, ora non resta che fare un salto in officina da
Guido per i saluti e per presentare Natalia a lui e a sua moglie Sabina.
Ci intratteniamo a lungo con loro chiacchierando piacevolmente su mille cose, ma ora però….
- Si sta facendo
davvero tardi! -
E’ venuto il momento tanto
atteso della partenza ufficiale, ma il buon Guido si accorge che le piccole
ruote della Vespa sono leggermente sgonfie e
provvede a dar loro la giusta pressione!
Ci siamo finalmente, Paolo
e Natalia iniziano il viaggio in direzione Piombino contenti come due
ragazzini!
Ogni tanto mi accerto che
Natalia sia comoda e le chiedo se sia stanca, ma ogni volta mi rassicura che
va tutto bene e tiriamo dritti fino a Sovicille.
Ecco, siamo nella zona del
Raid Granducato che abbiamo organizzato con gli amici aretini.dopo una
meticolosa preparazione alcuni mesi prima e di cui tanto si era parlato.
Ora anche lei può finalmente entrare nei paesaggi più volte ammirati soltanto in forma digitale, e proprio da qui inizia a scattare raffiche di fotografie ad ogni cosa che vede!
Ora anche lei può finalmente entrare nei paesaggi più volte ammirati soltanto in forma digitale, e proprio da qui inizia a scattare raffiche di fotografie ad ogni cosa che vede!
Tutto per lei è nuovo e
tutto le appare di una bellezza che riempie gli occhi, soprattutto quando la
strada taglia in due un campo di girasoli nel pieno del loro splendore, sono di
un giallo così intenso da non sembrare veri! Poi attraversiamo fitti boschi
dove il sole penetra a malapena e dove l’afa
non si fa ancora sentire.
Ci fermiamo per la prima
vera sosta a Frosini dove facciamo colazione.
In questa bottega ero già
stato altre volte con gli amici e l’ultima fu proprio in occasione di un test
per il Raid insieme a Bibo, Guido e Uno.
Questa merenda/cena a base
di squisiti prodotti tipici fu il giusto premio dopo la lunga, faticosa e
fredda giornata che ancora ricordiamo con estremo piacere!
Oggi con lei optiamo
invece per il classico cappuccino con cornetto, ma non dimentico di raccontarle
che proprio qui i miei genitori ancora giovanissimi venivano a ballare durante
i rari momenti di svago che potevano concedersi a quei tempi. Da allora sembra
che non sia cambiato quasi nulla, sia nel locale che nel piccolo paesino
preceduto da una lunga serie di tornanti che i motociclisti ben conoscono.
Saliamo in Vespa effettuando la nostra manovra ormai collaudata;
lei si sistema sulla sella prima di me quando la Puffa è ancora sul cavalletto, poi metto in moto con un colpo di pedivella, salgo su e dico:
Saliamo in Vespa effettuando la nostra manovra ormai collaudata;
lei si sistema sulla sella prima di me quando la Puffa è ancora sul cavalletto, poi metto in moto con un colpo di pedivella, salgo su e dico:
- “Pronti, cuochi,
viaaaa!!” –
Ma perdonateci, sarà il
nostro simpatico tormentone per tutto il viaggio!
Sosta benzina poco più
avanti dove un sorridente signore tedesco con famigliola al seguito non smette
un attimo di fissarci, forse vorrebbe chiederci qualcosa sulla Vespa ma non lo
fa.
Pochi minuti e facciamo
ancora una breve fermata, questa volta nei pressi della imponente e affascinante
Abbazia di San Galgano che ci ripromettiamo di visitare al ritorno.
L’andatura lenta ci
permette di apprezzare anche dettagli altrimenti invisibili e mi accorgo che
Natalia dopo questi primi cento chilometri è già un tutt'uno con la
Vespa, ma soprattutto mi rallegra il fatto che si stia divertendo da matti e
non sia affatto stanca!
Dopo Massa Marittima
svolto a destra e mi infilo in una stradina secondaria, ma
ora il caldo inizia a farsi soffocante e mi vengono in mente tutte le
previsioni catastrofiche lette ed ascoltate sulla Sardegna devastata in quei
giorni da numerosi incendi.
Ci fermiamo sotto un
albero per toglierci le giacche, sgranchirci le gambe e dissetarci un poco, e subito dopo con grande stupore ci rendiamo conto di essere nei pressi di
un’oasi del WWF.
Suvereto ci accoglie in
modo esotico con tanti fichi d’india a bordo strada, e Natalia continua a
stupirsi per quanto sia varia questa Toscana che alterna fitti boschi a vigneti
e campi coltivati ad antichi e deliziosi paesini. Il nostro tour di oggi sta
per concludersi, è già tardi e purtroppo dobbiamo correre veloci verso il porto
senza altre soste come speravamo.
Solo una veloce
rinfrescata a Venturina ci fa scendere per l'ultima volta dalla Vespa e poi
imbocchiamo i lunghi rettilinei che ci portano a Piombino che già si
intravede sullo sfondo dalle brutte ciminiere delle acciaierie.
Siamo arrivati al porto, scendiamo
dalla Puffa e parcheggiamo sul grande piazzale del “molo numero 1”, ma non
abbiamo ancora pranzato e così fame e sete iniziano a farsi sentire. Il sole è a picco ma per fortuna troviamo riparo sotto le volte del grande muro che
delimita il porto, queste almeno per il momento regalano un po’ d’ombra a noi e
agli altri motociclisti che per la verità sono pochi.
Siamo gli unici vespisti buffi e colorati, e ovviamente attiriamo subito l’attenzione dei tanti turisti in attesa. Ma è soltanto con un colossale motociclista veneto che inizio una lunga conversazione sulla vacanza e sui viaggi a due ruote in genere.
Siamo gli unici vespisti buffi e colorati, e ovviamente attiriamo subito l’attenzione dei tanti turisti in attesa. Ma è soltanto con un colossale motociclista veneto che inizio una lunga conversazione sulla vacanza e sui viaggi a due ruote in genere.
E’ molto simpatico e con
il suo forte accento mi ricorda i tanti amici vespisti delle sue parti,
soprattutto il grande Gianka e l’immenso Flavio anche loro sono della
medesima stazza!
E’ qualcosa di
inspiegabile, non so perché ma veneti e toscani legano subito senza tante
barriere, c’è come un filo invisibile che unisce queste due regioni
all'apparenza diverse ma in realtà molto simili. Forse abbiamo in comune l’amore
per il bello (Venezia e Firenze ne sono esempi mondiali) o forse è la profonda
e reciproca cultura del vino; Prosecco loro e Chianti noi! Anche i nostri dialetti sembrano non aver niente in comune ma sono entrambi allegri e simpatici. Ma penso che siano
soprattutto un grande senso civico e una memoria ancora viva di lontana
povertà i trait-d'union principali.
Non ricordo il nome di questo gigante, ma le chiacchiere con
lui si prolungano piacevoli ancora per molto. Poi mi fa notare quanto siano pesanti
lui e sua moglie con i bagagli fissati sulla grossa moto BMW! Tutti
insieme superano i cinquecento chili totali, praticamente come una piccola
auto, a differenza di noi che invece siamo molto più leggeri!
Per gironzolare in Sardegna ed esplorarne le sue spiagge è certamente di gran lunga migliore la nostra agile configurazione!
Per gironzolare in Sardegna ed esplorarne le sue spiagge è certamente di gran lunga migliore la nostra agile configurazione!
Ci interrompiamo bruscamente però, perché sempre lui mi
ricorda di fare il check-in che avevo completamente dimenticato proprio mentre
la grossa nave “Moby Aki” è ormai già in vista.
Devo sbrigarmi e corro immediatamente da un addetto con la
pettorina arancione che una volta passato il mio biglietto sulla macchinetta
elettronica mi dice:
- Il suo biglietto qui
non risulta! -
- Cosa??? -
Esclamo io!
- Ma l’ho fatto mesi fa, come’è possibile? -
Mi consiglia di andare velocemente alla stazione marittima che si trova in
fondo al grande piazzale, salgo le scale di corsa tutto sudato e
fortunatamente un impiegato molto gentile mi informa che questo può accadere
quando ci sono variazioni di date, cosa che in effetti avevo fatto alcune
settimane prima.
Tutto è prontamente risolto e ritorno alla nostra postazione
che oramai non si salva più dal sole. In tutto questo tempo Natalia è
rimasta in disparte rimanendo schiacciata sulla parete come a rubare l’ultimo
filo d’ombra disponibile, parla poco ma ascolta curiosa questi due sorridenti
chiacchieroni appassionati di viaggi.
E’ buffo, Paolo e Natalia stanno andando insieme
nella infuocata Sardegna, proprio loro che senza dubbio sono fra i più bianchi
d’Europa e rischiano seriamente pericolose scottature!
Non comunque l’ora di salire sulla nave che in
questo momento si sta avvicinando alla banchina, è ormai questione di pochi
minuti e il sole non sarà più un problema.
E sarà lo stesso anche durante il soggiorno visto che mi
sono armato di numerose creme filtro mille che forse non ci doneranno
una bella e dorata abbronzatura, ma certamente ci eviteranno la trasformazione
in sofferenti gamberoni cotti alla brace!
Entriamo nel ventre del traghetto per primi e una volta
posteggiata la Puffa cerco il modo più pratico e veloce per assicurarla ad una
cima, quasi nascondendola in un angolino dove non disturba nessuno. Natalia è al suo primo viaggio su imbarcazioni di queste
dimensioni, osserva e ascolta tutto tremendamente incuriosita!
Non sembra neanche di stare in movimento e a volte quasi si
dimentica di essere su una gigantesca imbarcazione che solca questo liscio e
placido Mar Tirreno, con la pancia gonfia di auto, moto e camion!
Passano le cinque ore previste e siamo in vista di Olbia
dove ad attenderci c’è un romantico tramonto infuocato che impedisce ai più di
rimanere dentro. Ci godiamo così gli ultimi minuti sul ponte ad ammirare
la costa, abbracciati e a scattare le ultime foto di questa interminabile splendida giornata.
Tutto è andato oltre le più rosee previsioni, ora non ci
resta che salire in sella ed affrontare l’ultimo passo, cioè andare alla
ricerca dell’albergo che non dovrebbe essere troppo distante dal porto.
Ovviamente non ho con me il navigatore satellitare che in questo caso mi
sarebbe proprio utile, non è che lo abbia dimenticato, ma da anni mi ostino a
non comprarlo nonostante i prezzi siano ormai alla portata di tutti!
A causa dei lavori in corso che bloccano una strada per raggiungere l’hotel, perdiamo circa mezz'ora in vane ricerche
girando per le stesse vie come trottole!
Ma ne vale comunque la pena perché c’è ancora molta luce
che permette di ammirare il centro di questa bella città forse troppo
sottovalutata, visto che per i più è soltanto un punto di veloci arrivi e partenze. Perdendoci per le sue strade abbiamo subito toccato con mano
la gentilezza dei sardi, che anche in questo frangente si sono fatti in quattro
per accompagnarci alla agognata meta. Questo è uno dei momenti che preferisco, quello dell’arrivo, dove subito mi immergo in una realtà
sconosciuta (anche se in questo caso iper turistica!) avendo immediato il contatto umano con le persone del posto.
E’ bello smarrirsi e poi chiedere indicazioni, si ha sempre
la chiara percezione sulla gente del luogo che ti può trasmettere calore o diffidenza.
Di sicuro anche in questa occasione l’effetto Vespa colorata
e carica ispira tanta simpatia e vince qualsiasi indugio!
Ad Olbia il nostro soggiorno sardo non poteva iniziare in modo migliore di questo!
Il nostro arrivo in albergo è (e sarà spesso così durante
tutta la nostra vacanza!) piuttosto imbarazzante, con la Puffa che si arresta
davanti all'ingresso con noi sopra ormai stremati proprio mentre altri
avventori escono per andare a cena, guardandoci con una certa curiosità mista forse anche a pena!
Ma che ci frega, ci sentiamo proprio bellini e originali
grazie al nostro aspetto di viaggiatori stanchi e cotti dal sole, soddisfatti per aver terminato la prima parte di questa nostra piccola impresa, che pensiamo di meritare soltanto sorrisi e ammirazione!
Prima di scendere dalla nostra fedele PX125E ci diamo un goffo
bacione con ancora in testa i caschi con le visiere aperte che sbattono una
contro l’altra…poi scoppiamo a ridere!
Abbiamo raggiunto il nostro accogliente nido dopo aver
condiviso una giornata fantastica, la nostra prima sfida è stata vinta ed ora
una doccia rinfrescante e un letto comodo ci attendono di sopra. Natalia inizialmente un po’ titubante per via della lingua si occupa subito delle piccole operazioni alla reception, così potrà prendere
possesso della camera il più velocemente possibile, mentre ai bagagli e a tutto
il resto penso ovviamente io. Più tardi saremo noi ad uscire trasformati in assetto da
cena, mentre gli altri che immagino satolli, rientrano in hotel soddisfatti.
Il secondo giorno ci saluta ancora con un cielo azzurro
tanto intenso che soltanto la Sardegna sa regalare, fa già caldo di primo
mattino ma non c’è afa e si sta decisamente bene.
Dopo la ricca colazione ci avviamo verso la puffa che ha
trascorso la notte solitaria a due passi dalla piscina, tiro fuori i numerosi
lacci che serviranno per legare nuovamente la variopinta valigia come un
salame, e preparo tutto per affrontare il breve tratto di strada che ci separa
dall'agriturismo.
- Pronti…cuochi…viaaaa!! -
Ma via dove?!!
Accidenti c’è qualcosa che non va!
La Vespa sembra affondare nell'asfalto con noi sopra e non
si muove di un centimetro.
Per forza testone di un Paolo, non ti sei accorto che hai
caricato i bagagli sulla Vespa che ha la ruota posteriore completamente a
terra?!
Di sicuro abbiamo forato la sera precedente durante il
nostro girovagare e la gomma si sarà sgonfiata lentamente, o almeno così mi
piace pensare perché non mi passa per la mente che qualche buontempone possa
averci giocato uno scherzo simile durante la notte.
Smonto tutto sotto il sole che ora picchia davvero forte e
sotto lo sguardo attento di Natalia, che incuriosita mi fa domande tecniche
sulla semplice operazione del cambio ruota.
Ma in pochi minuti tutto è di nuovo a posto anche se io sono già fradicio di sudore.
Ma in pochi minuti tutto è di nuovo a posto anche se io sono già fradicio di sudore.
Ritentiamo la partenza ancora una volta ma soltanto dopo aver sgolfato la Vespa che è
rimasta coricata!
- Pronti…cuochi…viaaaa!!! -
Oggi è stato come ritrovarci catapultati in un altro mondo,
tutto è cambiato da ieri, i colori, la vegetazione, le rocce e tutto quello che
ci circonda offrono un vero e proprio spettacolo!
E mi faccio volentieri superare dai tanti turisti chiusi
all’interno di auto colme di bagagli che sembrano acciughe in scatola!
Tutti però si voltano a guardarci e alcuni ci salutano, forse anche con
benevola invidia nonostante l’aria condizionata a loro disposizione, noi
ricambiamo sorridenti rimirando gli splendidi paesaggi che si aprono davanti ai
nostri occhi dietro ogni curva (o “lingua di suocera” come si dice da Natalia
“tioscin iazyk”).
Di certo con questo clima da favola stiamo di gran lunga
meglio noi!
Abbandoniamo la via principale e dopo aver svoltato in
direzione Tempio Pausania percorriamo le strette stradine prive di traffico che
ci porteranno al nostro agriturismo.
L’ultimo tratto per raggiungerlo è uno sterrato sabbioso e
sconnesso che ci fa piombare in un altro mondo, è come fare un tuffo nel
passato di questa antica e genuina civiltà contadina.
Il bello della Sardegna è anche questo, basta allontanarsi
di poco dalla costa per ritrovarsi immersi in una natura aspra e selvaggia
fatta di rocce granitiche dai colori e dalle forme più varie.
E poi mirto, pinete, i muretti a secco, fichi d’india, gli
animali allo stato brado e il vento.
Da queste parti è tanto amato dai surfisti quanto detestato
in spiaggia da noi semplici bagnanti! Tre anni prima in una splendida spiaggia di questa zona, ci
fu impossibile (eravamo io e l’amico Sampei) fare il bagno a causa del maestrale,
e rimanemmo per ore come due cotolette impanate sugli asciugamani svolazzanti!
Se avessimo portato le nostre Vespa fuori dalla pineta sono certo che sarebbero
state sverniciate dai bianchissimi granelli di granito che volavano violenti da
ogni parte!
“Agriturismo La Striscia Larga” siamo arrivati!
Ma prima di raggiungerlo (avendovi soggiornato anni prima lo
ricordavo molto più vicino) avevo la sensazione che la strada non finisse mai,
e ogni tanto mi veniva il dubbio di aver preso quella sbagliata nonostante la
mia buona memoria fotografica. Ma soprattutto mi domandavo se questa inusuale
sistemazione sarebbe piaciuta a Natalia, lei che durante tutto l’anno il mare
lo vede ogni giorno abitando in una grande città che vive di turismo balneare,
e che ora invece si era fatta tremila chilometri per ritrovarsi in mezzo a
mucche e trattori!
Ma ci conosciamo troppo bene ormai, so che i clamori, il
caos e la vita notturna sono cose che non fanno per noi.
Siamo finalmente qui, sotto la grande quercia da
sughero che si trova di fronte allo stazzo perfettamente ristrutturato
che sarà la nostra base per i prossimi giorni.
Non faccio in tempo a sciogliere i bagagli che subito ci
viene incontro il mitico Pasquale, proprietario e gestore di questo paradiso
nascosto in terra di Gallura!
Come detto avevo soggiornato qui tre anni fa, e prima di me
c’era già stato l’amico Cristiano che ce lo aveva vivamente consigliato.
Non c’è davvero migliore pubblicità del passaparola!
Mi riconoscerà Pasquale oggi?!
- Benvenuti!! Ma lei è già stato qui vero? Lei è il
dottore, è venuto anni fa con sua moglie in moto, ora ricordo! -
Mi dice sorridente con il suo forte e simpatico accento.
- No Pasquale, io sono quello che arrivò qualche mese dopo, ma in vespa, con un amico
e senza donne! -
Da Wikipedia:
Lo stazzo è un insediamento rurale tipico
principalmente della Gallura
(in gallurese lu stazzu), nel
nord Sardegna e
della Corsica, ma
presente seppur con utilizzi diversi in gran parte del meridione d'Italia. Il termine "stazzo" deriva dal latino
"statio", stazione, luogo di sosta che ha rappresentato in Gallura
il fulcro della vita rurale di migliaia di pastori-agricoltori per centinaia di
anni. Indica contemporaneamente l'azienda contadina e la costruzione in cui
abita il proprietario ed è costituito da un'abitazione di forma grossomodo
rettangolare costituita da blocchi di granito e all'interno suddivisa in
massimo due ambienti ma più spesso da un monolocale. All'esterno era spesso
annesso il forno (lu furru) ed un piccolo magazzino (lu pinnenti).
Raramente un edificio nato come stazzo si eleva oltre il piano terreno, ed in
questo caso viene definito palazzo (lu palazzu). Un insieme di stazzi
formavano la cussorgia (la cussogghja), un'entità geografica e sociale
unita da vincoli molto forti di amicizia e collaborazione.
Pasquale ha sette camere a disposizione degli ospiti,
l’ottava che è più piccola invece la usa lui nei mesi estivi. Poi c’è la stanza
comune a disposizione di tutti che è sempre aperta, qui si fa colazione, c’è la
cucina, la tv (che non guarda mai nessuno!) e il caminetto. Sotto la grande
quercia, che regala ombra a tutto il cortile, si svolgono almeno una volta alla
settimana delle grandi cene organizzate gratuitamente dal vulcanico Pasquale, a
patto però che ognuno si impegni a dare una mano a seconda delle proprie
possibilità. E’ uno spettacolo vedere l’istrionico proprietario che in pochi
minuti riesce far collaborare persone tanto diverse per provenienza, ceto ed
età, venute casualmente a soggiornare nello stesso posto che poi si ritrovano a
mangiare e a discorrere alla stessa tavola come vecchi amici!
Gli altri giorni invece, sempre sotto la chioma della grande
quercia, chi vuole può tirar tardi
chiacchierando e sorseggiando birra Ichnusa, interrotto talvolta
dai richiami notturni delle civette e da altri suoni degni di “Geo&Geo” che
in città è impossibile sentire!
Dopo i convenevoli smontiamo tutto dalla Puffa e prendiamo
possesso della stanza sfuggendo alla calura divenuta ora insopportabile. Con
grande rammarico notiamo subito l’assenza di aria condizionata (non ricordavo
proprio se ci fosse o no tre anni fa!), ma con grande stupore ci ritroviamo
invece in un ambiente freschissimo che ci regala da subito un grande sollievo!
Non so se Pasquale o chi ha progettato questa struttura
tanto semplice quanto carina, abbiano volutamente previsto questo effetto, ma
noi ne rimaniamo entusiasti e passeremo molte serate proprio qui, fuori sul
piccolo marciapiede, seduti al fresco respirando i tanti profumi che si
diffondono nell'aria. Guardiamo la volta stellata (come non facevamo entrambi
da anni) nel buio più totale e osserviamo divertiti il gatto (più o meno
selvatico!) che ogni tanto balza fuori dai cespugli mentre caccia lucertole e altri animaletti!
Nei giorni seguenti esploriamo le numerose spiagge nelle
vicinanze percorrendo centinaia di chilometri, ma prima sarà d’obbligo fare
visita un paio di volte al taciturno gommista che ci è stato consigliato nei
pressi di Porto Pozzo. Ci siamo imposti di alzarci ogni giorno alla buon’ora
per essere in una qualche spiaggia quando i raggi del sole non sono ancora in
grado di massacrarci.
La nostra pelle è di un bianco così imbarazzante che ci
vergogniamo un po’, ma questo nostro pudore iniziale ci permetterà di scovare
angoli incantevoli tutti per noi, lontani dalla massa e dai bagni attrezzati
che sinceramente non abbiamo mai sopportato.
Un capitolo a parte merita però l’intera giornata che
abbiamo dedicato all'Arcipelago de “La Maddalena” che è da anni inserito in un
meraviglioso parco nazionale.
Raggiungiamo il capoluogo con il traghetto “Pace” della
compagnia “Enermar” (la migliore per prezzo che effettua numerose corse al
giorno fin dal primo mattino) dopo aver navigato circa un quarto d’ora dal
porto di Palau, e una volta scesi svoltiamo subito a destra dirigendoci verso
Caprera passando accanto alla grande area ristrutturata in occasione del
mancato “G8” che poi venne spostato a L’Aquila.
Basta attraversare la stretta striscia artificiale in mezzo
al mare,dove un semaforo regola i lavori in corso, e siamo già arrivati
sull'isola dell’Eroe dei due mondi.
Un breve salto alla casa di Garibaldi (che non visitiamo) e
subito torniamo indietro verso Stagnali proseguendo per la strada che ora
diventa sterrata e che porta alla punta sud dell’isola.
Niente storia o cultura oggi, abbiamo soltanto voglia di
fare un bel bagno nelle acque trasparenti e calde e godere dello splendido
sole!
Vorrei portare Natalia alla spiaggia del relitto o
alla piccola Thaiti che non ho mai visitato, ma la prima so che è sempre
troppo affollata, mentre la seconda è troppo lontana dall’ultimo parcheggio e
richiederebbe di fare un bel po’ di trekking che noi non possiamo e non
vogliamo proprio fare!
Caprera però sa regalare altre gemme, sempre li a due passi
da dove ci troviamo noi, e così ripieghiamo (si fa per dire!) sulla più
accessibile spiaggia dei due mari che si raggiunge facilmente svoltando
a sinistra in una stradina nascosta nella macchia, non appena si scorge il mare
da ambo i lati. E’ l’ideale per la nostra Puffa visto che lo spazio disponibile
è sufficiente a contenere soltanto due o tre auto al massimo. Siamo sullo
strettissimo istmo che collega l’isola principale a Isola rossa, che
proprio isola ovviamente non è!
La sabbia a differenza di gran parte delle spiagge Galluresi,
non è composta da grossolani sassi granitici ma è fine come cipria e
bianchissima, quindi poco importa se i depositi di posidonia essiccata che a un primo sguardo sembrano
rifiuti non vengono mai tolti da nessuno!
Si ha la sensazione di essere in un’oasi selvaggia e
incontaminata ma accessibile a tutti, e
non è raro incontrare anche i cinghiali che sbucano dai
cespugli direttamente sulla spiaggia e senza paura alcuna verso l’uomo, ma pare
che oggi non abbiano nessuna voglia di farsi vedere.
Rimaniamo stupiti anche per i fiori che crescono sulla
sabbia a due passi dall’acqua, incredibile come possano sopravvivere in un
ambiente all’apparenza così ostile!
E oggi è più pesce che mai, anzi a dire il vero siamo
entrambi come due pesci che non vogliono assolutamente saperne di uscire da
questo acquario paradisiaco!
Ma purtroppo dobbiamo arrenderci, il sole è perpendicolare
su di noi e non c’è più crema che tenga, urge scappare per trovare riparo
all'ombra della vicina pineta dove anche un bel pranzetto ci sta aspettando. Il
chiosco offre un po’ di tutto e il nostro pasto è annaffiato come sempre
dalla immancabile Ichnusa!
Sulla strada del ritorno abbiamo pure la fortuna di vedere
tante piante di agave in fiore, un evento questo molto raro che purtroppo
sancisce il declino e la morte di queste belle piante grasse! Non avevamo mai
ammirato un fiore lungo alcuni metri, con uno stelo tale da sembrare un piccolo
e buffo albero che ora viene preso d’assalto da una miriade di imenotteri
operosi.
Il pomeriggio proseguirà con il periplo della Maddalena che
ci regalerà visioni e colori indimenticabili e viste panoramiche su tutta
l’isola.
Ci rimane il rammarico però di non poter godere a pieno di
tutto questo, visto che abbiamo giocoforza scelto le ore meno adatte per fare
una simile escursione.
Nei giorni seguenti proseguiranno altre spiagge e altri
bagni e nuove esplorazioni nei luoghi più belli della Gallura!
Santa Teresa con Capo Testa e le sue rocce dalle forme
strane che guardano la vicina Corsica e cambiano di colore quando il sole
arriva o se ne và. Capo d’Orso, Palau con il suo porticciolo turistico dove in
molti ci invitano a fare escursioni sui battelli (interessanti ma care e troppo
confusionarie per i nostri gusti) che gentilmente decliniamo.
Ma saranno tanti anche i giri anche per le stradine nei
dintorni di San Pasquale fino ad arrivare a Luogosanto e in altre località meno
note dell’interno.
E il cibo…che scorpacciate abbiamo fatto!!!
Solo questo argomento meriterebbe un gran numero di pagine ma sarebbe impossibile descrivere i sapori dei piatti gustati e fino a quel
momento a noi totalmente sconosciuti!
Quando sul continente tutti vivevano quei giorni come afosi
e insopportabili, qui il clima era così piacevole da rendere impossibili i nostri
giri serali dal tramonto in poi senza aver indosso le giacche, assolutamente
indispensabili perché era grande l’escursione termica!
Insomma, tutto è così bello, così perfetto da farci sognare
una vacanza infinita senza mai un ritorno!
- Se la vita fosse questa…! -
I distacchi sono sempre brutti e anche questo non fa
eccezione.
Ma non è tutto finito, ora si cambia soltanto zona e la nostra
vacanza può proseguire ancora per un giorno. Si vedranno nuovi paesaggi, si
conosceranno altre persone, si vivranno altre situazioni, si smonteranno di
nuovo i bagagli, si sperimenteranno altri patti gustosi, si dormirà in un altro
letto, e infine saliremo di nuovo sulla Puffa
verso la Moby Tommy, sarà lei questa volta a riportarci in Toscana.
Propongo a Natalia di fare questo ultimo breve trasferimento
verso Pittolongu che si trova a nord di Olbia, come se fosse il solito
vespa-giro e con la sola differenza che avremo con noi l’intero carico di
bagagli. Faremo un tragitto più lungo che ci consentirà di riempire tutta la
giornata.
Lei come sempre si fida ciecamente di ogni mia idea, giusta
o sbagliata che si riveli!
- “Harasho”, per me va benissimo!! -
Del mare per lunghi tratti non c’è traccia alcuna, e meno
male che poco prima mi ritenevo un gran conoscitore del posto!
La cosa comunque non ci dispiace affatto, anzi, è il
naturale prosieguo dei giorni precedenti.
Sinceramente non ho mai sopportato questi posti vip, ma
ormai siamo da queste parti e voglio far vedere a Natalia almeno le bellezze
paesaggistiche perché di tutto il resto francamente non ci frega molto. Le
racconto che da queste parti quaranta anni fa non c’era assolutamente nulla,
ora possiamo soltanto immaginare come il tutto doveva apparire senza residence,
porti, panfili e ville sontuose.
Ad essere onesti bisogna comunque riconoscere che c’è una
certa armonia con la natura, non scorgiamo infatti mostri architettonici o
forse sono soltanto nascosti alla nostra vista.
Ci attirano invece fin dal primo giorno i colori pastello
delle case, anche di quelle più modeste che sono una gradevole costante in
tutta la Gallura.
Il traffico inizia ad aumentare ed è divertente superare in
pompa magna i tanti macchinoni che rimangono imbottigliati nei rarissimi
ingorghi!
Poltu Quatu, Porto Cervo e Porto Rotondo sono li a due
passi, ma salto d’istinto questi luoghi che non mi hanno mai attratto. Faremo
soltanto una brevissima sosta all’ingresso di Porto Cervo senza neanche
scendere dalla Puffa, l’insegna di una agenzia immobiliare attira l’attenzione
di Natalia perché è scritta in cirillico ma in modo sbagliato!!
Baia Sardinia mi sembra il posticino più simpatico e
accogliente rispetto alle altre località, vado d’istinto perché d'altronde da
qualche parte dobbiamo pur fermarci!
Decidiamo così di consumare il nostro pranzetto all'ombra di
grossi ulivi, all'interno di un parcheggio dove si trova pure un simpatico
venditore ambulante che ha in bella mostra dell’ottimo pesce fresco! Il pranzo
di oggi è da veri pezzenti, ma squisito e rinfrescante!
Pomodori dolcissimi colti al mattino dal generoso Pasquale,
un pezzetto di pecorino sardo fresco, un po’ di pane e una bottiglia d’acqua!
Dopo il lauto pasto a costo zero si continua a gironzolare per tutta la costa, ma alla fine ci ritroviamo di nuovo ad Olbia dove riconosciamo gli stessi posti di una settimana fa…
Dopo il lauto pasto a costo zero si continua a gironzolare per tutta la costa, ma alla fine ci ritroviamo di nuovo ad Olbia dove riconosciamo gli stessi posti di una settimana fa…
Accidenti, ma dove si trova la strada per raggiungere
Pittulongu, nostra meta finale di oggi?!
Gira e rigira imbocchiamo la vecchia stradina costiera che
collegava Olbia a Porto Aranci prima della costruzione della vicina
superstrada, e con essa troviamo pure il nostro albergo che è proprio di fronte
al mare. E’ piccolino ma davvero grazioso, sembra di entrare in un
giardino botanico per quante piante e fiori ci sono.
Si ripete di nuovo il rito dei bagagli e di nuovo invito
Natalia a prendere possesso della stanza mentre io mi occupo del piccolo
trasloco!
Una bella doccia, un po’ di riposo e al tramonto quando
l’aria si fa più fresca ci concediamo una piccola gita verso San Teodoro dove
ci attende una sontuosa cena a base di pesce!
A San Teodoro che è troppo lontana non arriveremo mai, ma a
Porto San Paolo si!
In realtà durante il tragitto abbiamo ricevuto delle ottime
dritte da alcuni passanti su dove mangiare bene spendendo poco, ma ovviamente
ci siamo piacevolmente persi tra stagni e saline ad osservare uccelli acquatici
e una natura splendida.
Poco prima, non lontani dall'aeroporto di Olbia, un simpatico venditore di frutta ci consigliava e invitava al nostro prossimo viaggio, di scegliere come meta la meno turistica ma più “vera” provincia di Nuoro!
Poco prima, non lontani dall'aeroporto di Olbia, un simpatico venditore di frutta ci consigliava e invitava al nostro prossimo viaggio, di scegliere come meta la meno turistica ma più “vera” provincia di Nuoro!
- Spenderete molto meno,
troverete meno casino, gusterete la vera cucina Sarda!-
L’indomani al mattino presto salpiamo verso il continente, è una splendida giornata ma non altrettanto bello il nostro umore. Non ci muoveremo un attimo dal
ponte esterno come per gustare ogni istante fino all'ultimo dell’aria di Sardegna, ma
anche meno poeticamente per preservare gelosamente il prezioso posto a sedere che ci siamo conquistati
sulla Moby Tommy strapiena di gente!
L’arrivo in Toscana ci dona energie nuove e una volta
sbarcati siamo già pronti per bel un giro in Maremma che ci riporterà lentamente a casa. Come sempre preferisco un itinerario diverso rispetto
all'andata, ma una volta giunti a Follonica ci dovremo arrendere perché è davvero troppo
caldo, un’afa opprimente ci toglie il fiato e anche l’entusiasmo. Ripieghiamo
dunque verso la “Massetana” facendo una lunga sosta proprio a Massa Marittima
che si presenta in quei giorni con delle strutture teatrali sul sagrato del Duomo.
Al suo interno oltre alle bellezze artistiche e architettoniche siamo
ritemprati da una piacevolissima frescura, e inoltre abbiamo il piacere di assistere a un
suggestivo battesimo.
Durante il prosieguo della nostra ultima tappa saranno gli stessi
boschi delle colline metallifere a proteggerci dai raggi del sole. Ci
troveremo così nelle dorate colline senesi a pochi chilometri da casa, quando un infuocato e
scenografico tramonto farà calare il degno sipario a conclusione della nostra
magnifica vacanza, ce l’abbiamo fatta!
Dedicato a Natalia, che dal 2010 è diventata mia moglie, e mi sopporta e supporta, dedicato alla nostra Toscana e ovviamente alla Sardegna, una terra splendida tutta da scoprire. Infine dedicato alla Vespa perché con lei ogni uscita o viaggio assume un valore tutto speciale!
Quella che a molti potrà apparire come una banale vacanza, per noi è stata invece una indimenticabile avventura!
Ciao da Paolo e Natalia!
Con Vespa si può!
;-)
Quella che a molti potrà apparire come una banale vacanza, per noi è stata invece una indimenticabile avventura!
Ciao da Paolo e Natalia!
Con Vespa si può!
;-)